L’integrazione di minerali, vitamine e nutrienti, che il corpo non è in grado di sintetizzare naturalmente o dei quali è carente, è alla base del benessere psicofisico. In questi anni, numerosi studi hanno dimostrato che le esigenze nutrizionali di uomini e donne sono cambiate profondamente, di pari passo agli stili e ritmi di vita.

In tutto il mondo, stiamo assistendo a nuovi processi di urbanizzazione, incremento delle attività industriali, evoluzione delle abitudini di vita e delle condizioni igieniche delle popolazioni. Da questo scenario, ne consegue che si modifichino anche le abitudini alimentari e la spesa energetica: in passato si mangiava meno, ma meglio e ci si muoveva di più; l’era moderna ha visto un rovesciamento: si mangia di più ma con meno criterio e, inoltre, la popolazione è più sedentaria. A questo si aggiunge che la spesa alimentare non è più quotidiana, ma settimanale: per questo risulta sempre più difficile assumere cibi freschi, che mantengano inalterate le proprietà nutritive.

Le donne, in particolare, necessitano di una quantità maggiore di nutrienti, soprattutto per le loro capacità multitasking (tra casa, lavoro e famiglia), in determinati periodi dell’anno (temperature elevate, cambi di stagione, ciclo con un flusso intenso), se svolgono attività sportive e a seconda dell’età.

«In Italia si è assistito a evidenti trasformazioni sociali e demografiche: oggi gli ultrasessantacinquenni rappresentano circa il 20% della popolazione del Bel Paese, tanto da essere categorizzato come il paese più vecchio d’Europa – afferma il professor Paolo Magni, professore aggregato di Patologia Clinica, presso il Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano – La conseguenza del processo demografico, che coinvolge l’Italia, è stata, tra gli altri, un capovolgimento della piramide per età, prima con una base molto larga e una punta stretta, oggi con una base ridotta e una punta sempre più ampia.

L’anziano, infatti, è fra i soggetti più a rischio di carenza subclinica di micronutrienti: per lui sono stati formulati integratori alimentari ad hoc, che non contengono vitamina K, coinvolta nella coagulazione del sangue (la popolazione anziana è spesso in terapia con antagonisti di questa vitamina) e sono arricchiti di polifenoli: sostanze che insieme alle vitamine C ed E e ai minerali come rame e zinco, hanno un forte potere antiossidante.

Michele Carruba, Responsabile comitato scientifico del convegno Spazio Nutrizione – La filiera della sana nutrizione ha tenuto a ribadire l’importanza delle sinergie medico-scientifiche e industriali, come attori protagonisti nel mondo della sana alimentazione e nutrizione. Concetto ribadito anche da Carlo Gargiulo, medico di medicina generale e divulgatore scientifico.

La conferenza è stata anche l’occasione per presentare una ricerca condotta da David O. Kennedy, professore al Brain, Performance and Nutrition Research Centre presso la Northumbria University, UK sugli effetti di un integratore, Supradyn Ricarica di Bayer, sul metabolismo e sullo stato energetico, lo stress e la fatica individuali durante l’esercizio fisico e le richieste cognitive. I risultati hanno dimostrato evidenti benefici in seguito alla somministrazione di micro-nutrienti in individui adulti sani, suggerendone la potenziale utilità quotidiana.

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